Martin Mystre

Martin Mystre ha ormai detto tutto?

Come fare per rivitalizzare le storie del BVZM?

10/04/2013
Martin Mystre ha ormai detto tutto?

Divagando da una discussione sulla natura mysteriana di Morales tenuta sulla Mailing List BVZM (che vi invito a seguire se interessati all'argomento) mi sono concentrato su un affermazione che sento spesso: "la presenza di nuovi media in cui vengono trattati argomenti mysteriosi limita gli sviluppi delle storie di Martin Mystère". Sarà vero?

Premesso che un interessante intervento di Davide De Cubellis è presente sulla nostra pagina di , sono altresì fortemente in disaccordo con l'altra parte di questa frase: questi media non limitano assolutamente l'universo mysteriano.

Anzi, a dirla tutta sono convinto proprio dell'esatto contrario: questi media tengono vivo l'interesse delle persone. Usati bene potrebbero essere persino ottimi veicoli pubblicitari per il nostro archeologo. Ma non fosse altro, tutti questi media indicano solo una cosa: la gente ha fame di mysteri e si accontenta persino di Mistero pur di averli. O dei film (?) di Nicholas Cage con protagonisti i templari. Non lo dico tanto per dire, basti pensare che quest'anno esce il reboot di Tomb Raider che ha toccato quota 9 capitoli, che Voyager è sempre seguitissimo anche dopo 10 anni e che sta uscendo il nuovo libro di Dan Brown dedicato a Robert Langdon; inoltre l'anno scorso con The Secret la Star Comics ha avuto un buon successo e il professor Layton spopola tra i giovani. E si avvicina Indiana Jones V. L'Italia ha voglia di mistero. Persino mal raccontato. Figuriamoci quello di Martin Mystère.

Ma non vi chiedo di credermi sulla parola e lasciamo piuttosto che i fatti dimostrino o smentiscano la validità del mio pensiero: andiamo a guardare qual è stato l'esito del sondaggio appena conclusosi proprio qui, sul nostro sito (tra l'altro: vi invito a votare quello appena aperto qui a fianco). La domanda posta era "Sono veramente finiti i mysteri classici (consumati dalle storie di Martin o da quelle degli altri media) o Martin ha ancora qualcosa da dire?". Naturalmente vi è stato quasi un plebiscito e solo due anime sparute hanno risposto che tutto quello che Martin non ha detto, lo hanno detto altri film, romanzi e trasmissioni di divulgazione. Quasi la metà dei votanti, invece, ha risposto che tra mysteri archeologici e mysteri classici (mostri, fantasmi,...) il materiale non manca.

Ma non ci fossero neppure più nuovi mysteri, molti hanno suggerito di reinterpretare quelli vecchi, alla luce della saga odierna, senza però stravolgere tutta la continuity. Le storie ambientate nella città delle Ombre Diafane sono un chiaro esempio di esperimento riuscito. E persino la citata Città non ha ancora finito di rivelarci tutti i suoi segreti. Un terzo suggerimento viene poi da un tenace gruppetto di sostenitori che si chiede quale sia il problema se Martin dovesse affrontare un mystero di cui si fosse già occupato Dan Brown o simili?

Se Martin non l'ha mai risolto, nulla gli impedisce di imbattercisi, naturalmente senza plagiare l'opera, ma magari creandone una versione alternativa. Ma non è finita ancora: una percentuale (bassa ma non perché non convinta, ma solo perché vi sono più amanti delle soluzioni sopraddette) suggerisce che se anche i misteri classici fossero esauriti, ci sono ancora moltissime storie che aspettano di essere raccontate, ad esempio sui mysteri letterari.

Mi permetto di fare un'ulteriore aggiunta: Zona X con i suoi classici potrebbe ancora tornare sulle pagine di Martin, come potrebbero tornare i mysteri del passato interpretati da un qualsiasi parente del nostro (dal Remì D'Arx al Docteur Mystère a Mark Mystère) o persino solamente raccontati da Martin stesso come accadde nell'indimenticabile Il Libro degli Arcani. Dunque, come vedete, in molti sono convinti che Martin abbia ancora molto da dire. Tutto sta nel averne voglia e nel modo di farlo. Il team a disposizione di Castelli (Recagno, Beretta, Perniola, Cavaletto, Mignacco) e il nostro/vostro supporto (con suggerimenti, sostegno, eventi e soprattutto, acquisti) non ha nulla da invidiare, compreso l'entusiasmo, ai ragazzi di Zagor, a partire da Burattini fino ad arrivare ai fan. Asserire, oggi come oggi, che la crisi del BVZM sia causata dai troppi libri sull'argomento è dunque limitante e scorretto. Come se dovessimo asserire che la playstation ruba lettori ai fumetti o che i serial killer leggono solo fumetti...

PS: a margine di queste considerazioni, questo è blog è stato citato (per la quinta volta) sulle pagine del fumetto in edicola in questi giorni. Grazie, Alfredo Castelli...