Fumetti

Davvero n.4, Cose che capitano, la recensione

In edicola ancora per tutto il mese di giugno il numero 4 del bimestrale Davvero, edito dalla Star Comics

05/06/2013

Non so se si discuter a lungo del perch il progetto Davvero non abbia funzionato nella sua versione cartacea pubblicata dalla Star Comics. Senza voler tirar ad indovinare i numeri (che magari, a richiesta, l'editore darebbe anche) delle vendite dei primi numeri della serie il risultato stato sicuramente al di sotto delle aspettative e cos allarmante per l'editore da correre ai ripari praticamente subito, facendo slittare le uscite dei numeri 3 e 4 passando repentinamente alla bimestralit. In particolare fra questi due numeri c' stato uno iato in edicola quasi infinito, soprattutto considerando che dall'ultima tavola del numero 3 alla prima del numero 4 passano, nel racconto, qualcosa come 2 secondi?
In seconda di copertina leggiamo le spiegazioni dell'editore, nelle parole di Giuseppe Di Bernardo, curatore delle serie italiane, in merito ai motivi del rallentamento. Francamente, da "non" editori, vista la run cos corta della serie (sei numeri pi altri eventuali sei) far sparire dalle edicole i numeri non riusciamo a capire come possa far incrementare le vendite, fosse anche che nel frattempo l'Italia intera fosse battuta da campagne pubblicitarie mastodontiche?

A fronte del progetto di far restare l'albo in edicola pi a lungo, nei fatti, la bassa tiratura e distribuzione, calibrata sul venduto del precedente, ha causato letteralmente la sparizione dalle edicole dove gli edicolanti alle prese con centinaia di riviste, gadget et alia difficilmente si lanciano in riordini (fermo restando che se non si conosce l'albo come si pu riordinare?).

Non si discuter, dicevamo, dei motivi di quello che nei numeri un flop editoriale ma di certo si discuter degli autori che questo progetto ha messo in luce sia nella serie online sia in quella cartacea. I nome dei quasi (o del tutto) esordienti sulle pagine online che hanno gi pubblicato per editori importanti gi sono noti (sono Mario Del Pennino su Mytico! e, per la serie Star, Walter Trono, Antonio Lucchi, Damjan Stanich e Riccardo Nunziati). I nomi, invece, degli autori che sono ora alle prese con sceneggiature importanti per le maggiori case editrici italiane ed estere sono ancora top secret a parte Walter Trono, indicato fra gli autori della nuova serie mensile fantasy Dragonero della Sergio Bonelli Editore e sono decisamente al lavoro su progetti di pari livello di questo ultimo citato. Dire che sono almeno sei una stima per difetto. Il tempo far il resto e render, un po' alla volta, i debutti noti a tutti.

Questo a parziale dimostrazione che, in un processo di formazione e gavetta, le loro sei tavole di Davvero online hanno contribuito in maniera apparentemente decisiva alla svolta della loro carriera professionale. Pi volte, anche in qualche chiarimento post chiusura della serie online, i creatori Paola Barbato e Matteo Bussola hanno ricordato che il progetto ha di fatto partorito (e gli auguri urbi et orbi alla neomamma Paola Barbato ed a Matteo Bussola sono d'obbligo, nel frattempo!) prima ancora che un fumetto un gruppo di autori che si son confrontati per un anno quotidianamente su disegni, sceneggiature e personaggi in un work in progress che nei fatti ha sostituito un corso di una scuola di fumetto.

La lente di ingrandimento che usiamo in questo caso rivolta verso l'albo di Davvero in edicola a maggio e giugno; il numero quattro, con testi di Paola Barbato, ci fornisce l'occasione di parlare del disegnatore, il praticamente debuttante Riccardo Nunziati.

Subito le dolenti note: l'autore mostra un po' la corda spesso e volentieri quando l'inquadratura si allontana e i personaggi devono essere disegnati da lontano o lontanissimo. Difficile capire il perch ma sembra che laddove un corpo o soprattutto un volto debba essere reso con pochi e piccoli tratti di pennello qualcosa non funzioni a dovere (un semplice deficit di esperienza che non gli permette di selezionare i tratti da scegliere?). Secondo appunto su una certa mancanza di coerenza nell'inchiostrazione: anche qui probabilmente la questione si dovrebbe risolvere con il tempo e con molte pagine di esperienza in pi. Detto questo ci che rende gli appunti di sopra accessori nella valutazione finale sono le innegabili capacit del disegnatore fiorentino. Con una sceneggiatura che gli consegna decine di pagine ricche di pathos, Nunziati non fallisce nei due colpi fondamentali che un disegnatore deve mettere a segno: il riuscire a tramutare in immagini quanto richiesto dallo sceneggiatore ed il centrare il protagonista. Tutta la sequenza iniziale oppure le tante tavole e vignette senza testo con vignette su particolari di mani che si intrecciano o volti o carrellate all'indietro a sottolineare il senso di solitudine e tristezza.

Tutto pienamente centrato e particolarmente riuscito; cos come le otto tavole finali, prima della sorpresa dell'ultima, nelle quali viene reso al meglio l'atteggiamento fra l'infantile e l'adorabile della comunque molto giovane protagonista Martina, al suo primo vero innamoramento. Primi e primissimi piani, in generale, non creano problemi al disegnatore, in grado di rendere con sicurezza sentimenti ed emozioni, praticamente utilizzati da Paola Barbato in tutte le declinazioni possibili (gioia, sorpresa, dolore, amore, rancore?). La stessa protagonista, dichiaratamente una ragazza non bellissima, conserva una coerenza grafica in tutto l'albo (e non sembri un commento inutile, abbiamo visto, purtroppo, manciate di tavole in albi di professionisti d'esperienza pluridecennale, con personaggi disegnati ogni volta in maniera diversa) e paga lo scotto della sua "non bellezza" soprattutto quando messa a confronto (non impietoso ma quasi) con l'amica Selena.

In sintesi, come dicevamo, un giudizio pi che positivo, tutto considerato, per un debutto cos impegnativo su testi di un professionista ultradencennale del settore che ha scritto e scrive per i maggiori professionisti italiani; e non deve essere stata una esperienza da poco debuttare cos.

Che poi il progetto Davvero cartaceo prosegua fino al 12, diventi un mensile seriale ongoing, si fermi al 6, o al 4 stesso, per alcune valutazioni che si possono fare gi cambia poco: stato un tentativo che ha riscontrato un grande interesse fra chi fa e parla di fumetto; meno, ovviamente, fra chi dovrebbe comprarli. Pare, a questo punto, che chiuso John Doe e le altre serie / miniserie della Star (resta in piedi solo il bimestrale Suore Ninja a termine dopo 6 numeri) il destino dei bonellidi non made in Bonelli sia segnato fin dalla nascita. Solo il Longwei di Diego Cajelli, sempre per l'Aurea Editoriale, uscito a fine maggio, resta a tenere alto un settore che negli anni ha visto prodotti di livello altissimo quali il Lazarus Ledd o, meglio ancora, il Valter Buio, entrambi, neanche a farlo apposta, proprio editi dalla Star Comics.


Da Postcardcult: anteprima del numero 1 di Davvero

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Il sito della Star Comics