Fumetti

Volevo diventare Picasso, la recensione

Un agile diario nel quale son raccolte le prime esperienze di Luca Scornaienchi, a contatto con le persone che 'contano'

12/07/2013


Luca Scornaienchi la risposta a chi si domanda se si pu, oggi, vivere di arte in Italia. Per dirla tutta, poi, oltre che della sua arte Luca, vuole anche dimostrare che si pu trarre sostentamento anche dall'organizzazione di eventi dedicati all'arte stessa. Che sia musica, teatro, pittura e, udite udite, fumetto. Ci sarebbe da aprire una parentesi autolesionista sul come possa essere complicato svolgere questo tipo di attivit nel sud Italia, in Calabria, di come sia difficile ottenere sovvenzionamenti pubblici e di come sia difficile coinvolgere sponsor ma non la apriamo...Il volume dellaRound RobinVolevo diventare Picasso,nonostante il titolo che pu sembrare una resa, un goliardico diario tenuto dall'autore sul giornale Il quotidiano della Calabria e raccolto in volume unico e pubblicato lo scorso marzo.I racconti di Luca, personaggio a dir poco poliedrico, sceneggiatore, pittore, creatore e organizzatore di eventi, sono, come scritto nella prefazione, esperienze personali dei dietro le quinte dello spettacolo: nello specifico, nelle parole dell'autore, servono anche a demolire l'aurea di intoccabilit e di superiorit che spesso si crea attorno ai nostri miti, siano essi fumettisti o cantanti o altro.
Ne emerge, anche grazie allo stile fintamente colloquiale e semplice ma temiamo molto abilmente costruito, un mondo talvolta volutamente grottesco, quasi sempre complicato, talvolta teneramente sentimentale, sovente passionale e indubbiamente sempre con una doppia lettura ironica. L'autore parla di s e della sua esperienze negli incontri avuti con personaggi famosi, utilizzando magari come pretesto l'evento, la presentazione o il personaggio stesso ma con il fine di, per ogni racconto, veicolarci un messaggio, sia esso un voler mostrare l'umanit e umilt di un artista piuttosto che la quanto sia appagante il calore di chi ti stima, ti invita, ti aiuta nel tuo lavoro.
I racconti, in certi passi anche occhieggianti ai migliori passaggi del libro di
Paolo Villaggiosu Fantozzi -a denotare una discreta capacit di ridersi addosso-, sembrano essere figli di una scrittura quale quella delle commedie amaramente comiche degli anni sessanta settanta, quando (un riferimento in questo pu essereLuciano Salce) la risata che strappava il film o il racconto scritto, era solo il primo livello di lettura, mentre il secondo era la capacit di inquadrare alla perfezione e denudare una societ ed i suoi attori.


E poco pu l'autoironia di Luca nello sminuire le sue qualit; restano la lista di eventi e progetti (i pi disparati e diversi fra di loro) portati a termine, con i suoi stivali neri perennemente ai piedi, in una Calabria in cui "perch non te ne vai che qui non si pu fare quel che tu vuoi fare", la dice lunga sulle sue capacit professionali.
Lo spaccato che emerge dalla somma dei vari racconti delinea, come dicevamo prima a proposito della commedia italiana, un quadro completo della realt in cui viviamo, e parlo sia dell'ambito fumettistico che quello geografico.
Oltre a toccare con mano i problemi in cui ci si pu imbattere nel suo lavoro, indicare le gaffe che si possono fare, oltre a farci partecipi del grado di difficolt a confrontarsi con amministrazioni pubbliche cos come con committenti privati assolutamente ignari di cosa sia l'arte, il fumetto e cosa esista dietro queste attivit e dietro chi organizza eventi per promuoverli, troviamo e segnaliamo, nel libro, due o tre piccoli spunti particolari che accenniamo di seguito.
Il primo, e se anche si ritenga piaggeria poco ce ne cale, il ricordo a
Sergio Bonelli; con il suo stile pulito, secco ma comunque ricercato, Luca racconta il suo incontro con il padre del fumetto italiano, scomparso da poco e comunque, a tutti gli effetti, padre anche di migliaia di lettori che, come me, non hanno avuto il piacere di scambiarci due chiacchiere in tranquillit. Un altro, sicuramente, il racconto della telefonata conAlbano Carrisi(tra l'altro, Luca sicuramente l'unico al mondo ad aver scritto un fumetto suMichael Jacksoned uno suAlbano, diventando quindi, dopo la querelleI Cigni di Balaka / Will you be there, il secondo punto di contatto fra i due...), snodo di volontaria autoironia del libro. Il terzo e ultimo relativo ad un incontro con un committente saltato per, come dire, problemi legali che ci fornisce un appiglio per parlare (ora solo rapidamente) della casa editriceRound Robinche ha pubblicato questo libro, usualmente molto sensibile al tema della malavita organizzata e che su questo argomento ha realizzato diversi volumi a fumetti che magari val la pena recuperare anche solo per conoscerne, se non sapete chi siano (o anche se lo sapete), i protagonisti, che rispondono ai nomi diGiancarlo Siani, Pippo Fava,don Peppe Diana, Antonino Caponnetto...


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