Fumetti

Bao Publishing - 'Fermo', la recensione

Antonio Vincenti, in arte Sualzo, debutta con la Bao Publishing con un volume dal tono intimistico

17/09/2013

Il volume Fermo, scritto e disegnato da Antonio Vincenti, in arte Sualzo, ed edito dalla Bao Publishing, mi riporta alla mente una famigerata frase di Alfredo Castelli. Il sommo, sceneggiatore e storico del fumetto, sostiene che, pi o meno, chiunque in grado di scrivere un soggetto o una sceneggiatura di un fumetto degna della pubblicazione. Quel che fa la differenza fra un autore e "chiunque" il secondo soggetto o sceneggiatura, quando, esaurito il primo spunto, sovente autobiografico, bisogna avere storie da raccontare e saperlo anche fare bene. Ecco, ovemai ci fosse bisogno, questo volume sposta Sualzo dalla casella dei "chiunque" e lo colloca nella casella degli autori di fumetti.
Non sono riuscito con precisione a capire in cosa eccelle l'autore; o meglio a capire come fa a rendere un racconto cos leggero e profondo allo stesso tempo. Il suo saltellare fra le cose della vita, quelle piccole, una sigaretta al mese, il cambio dell'automobile, la cabina del telefono e quelle pi importanti quali l'incontro / scontro con la morte e il dolore della perdita o il lasciarsi andare in un rapporto che sta perdendo di intensit rende la lettura piacevole e per nulla pesante.
In un certo senso, ma non credo riuscir a spiegarne bene il perch, la capacit dell'autore di scrivere in punta di penna di cose intime senza rendere il tutto pesante mi ricorda la stessa di autori quali Vivs, capaci di raccontare storie quasi sul nulla, affidandosi ai dettagli ed alle capacit narrative per far passare messaggi senza mai affaticare il lettore.
Il libro si legge, tranquillamente, tutto di un fiato. Spesso ci si sofferma, magari, a riguardare qualche vignetta per riassaporare quelle che sono le ambientazioni (ma anche i dettagli, i telefoni a disco, i telefoni a gettoni, gli starTAC, le musicassette da registrare) di un passato neanche troppo remoto -in fondo si parla solo di una quindicina di anni fa- che per per l'autore e per tanti noi lettori rappresenta un momento importante della vita, il passaggio, come dire, all'et adulta. Non a caso sancito da quello che era uno spartiacque per gli uomini, il servizio militare, nel racconto sostituito da quello, alternativo, civile da obiettore di coscienza.
La storia in parte autobiografica; pi che interessarci quali pezzi siano veri e quali inventati quel che pi mi piaciuto che non indulge nella onanistica narrazione di struggenti pensieri e voli di fantasia. Piuttosto sembra essere un racconto di formazione e crescita ma narrato in punta di penna, anche da un punto di vista ritmico, facendo in modo che nessuna parte sia particolarmente piena di testo da rallentare la lettura, anzi, spesso facendo volare la lettura.

Il tempo, il ritmo, altro elemento interessante nella scrittura di Sualzo. Vi sono dei passaggi molto ben scritti in cui il tempo di lettura potrebbe essere particolarmente veloce perch senza testo o quasi. Si tratta di quando, con continui stacchi, l'autore decide di mostrarci particolari, dettagli, con zoomate apparentemente su oggetti che non destano particolare interesse. Qui, invece, il tempo di lettura improvvisamente si dilata perch il non spiegato, il non raccontato con balloon o didascalie deve essere descritto dalla mente di chi legge, che deve inserire le immagini nella costruzione di una quotidianit di gesti o di oggetti che fanno la vita del personaggio. Una attenzione, appunto, ai gesti, anche quelli apparentemente non necessariamente importanti da raccontare, come pu essere il tirare un freno a mano, che, nei testi e nei disegni dell'autore, invece, assumono importanza particolare nel racconto, sottolineando, in questo caso, la decisione, sicura, di fermarsi per cambiare il corso delle cose.
Questo narrare di piccole vicende di piccole (non sia preso come una offesa) persone, inteso come normali, non eccezionali per un motivo o per l'altro; questo ambientare il tutto in un piccolo paesino dove tutti si conoscono e dove ci son solo due o tre bar, questo soffermarsi a raccontare una storia di crescita e passaggio all'et adulta attraverso gli errori che la monotonia possono suggerire non rendono l'albo, si diceva, n angosciante n tantomeno poco interessante.
Soprattutto, e questo , in assoluto, il motivo di plauso pi importante da parte mia, la storia -pur non essendo un thriller di sicuro- non cede al finale telecomandato ma anzi gira bruscamente staccandola dal sentiero di autodisfattismo e autocommiserazione che tante graphic novel, per motivi pi o meno nobili, intraprendono rendendomi molto difficile il loro apprezzamento.
In questa ottima capacit di gestione dei tempi interessante come, alla fine, il protagonista della storia riesca a riannodare le fila della propria vita proprio bloccando il movimento, inteso come ricerca di cose che non si sa bene cosa siano o semplicemente ricerca, come se quello che si ha non basti mai. Indipendentemente se segua o meno un vero percorso autobiografico questa parte, il finale, la trovo davvero forte, in grado di dare un vero senso, altrettanto forte, alle molte piccole cose raccontate, nobilitandole e rendendo chiaro a tutti come la forza per cambiare (o non cambiare) le cose pu davvero venire da una lineare presa di coscienza di quel che ci sta accadendo attorno e di quel che siamo e che ci interessa, senza dover per forza passare attraverso rivoluzioni o trasformazioni epocali.
Ultima, rapida, annotazione, all'apparato grafico del volume; l'autore ha uno stile abbastanza riconoscibile, lineare e stilizzato, sicuramente non realistico, ovviamente.
I colori utilizzati ci consegnano decine di tavole con i toni caldi di marroni e verdi, spesso molto omogenei nella singola tavola, cromaticamente creando un'atmosfera probabilmente volutamente ambientata nel passato dei nostri ricordi recenti (come quelle foto coi colori un po' virati nel marrone che tutti ancora conserviamo da qualche parte, quelle prima di photoshop, per intenderci).
Neanche a dirlo, e qui chiudo, da un punto di vista prettamente editoriale il volume oggetto delle usuali attenzioni che la Bao Publishing riserva ai propri prodotti, sar che questa volta la stampa delle pagine stata accompagnata dalle note dello stesso Sualzo, come fatto vedere in questo singolare video...

Link correlati:

Il Blog di Sualzo

Il sito della Bao Publishing

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