Fumetti

Tunu - Gli Altri, la recensione

La recensione del volume che traduce a fumetti la trilogia teatrale di Maurizio de Giovanni, Gli altri fantasmi

27/09/2013

Un film tratto da un fumetto che diventa un videogioco; un videogioco che diventa film e poi fumetto. Un fumetto che diventa musical e poi film di successo.
Sono molte le combinazioni che vediamo in questi anni fra diversi mezzi di entertainment; o meglio interessante vedere come sia all'ordine del giorno lo scambio di soggetti e personaggi fra i vari mezzi. Ma la lista lunghissima e recentemente, per dire, ha coinvolto anche le opere di musica classica, fatte fumetto negli albi editi dalla Kleiner Flug, di cui, se possibile, parleremo in altro articolo.
Se volete, poi, potete aggiungerci il merchandising (action figures che diventano fumetto che diventano film) o, come nel nostro caso, il teatro.
Infatti da un testo teatrale, scritto da Maurizio de Giovanni, lo sceneggiatore Alessandro Di Virgilio ha tratto il soggetto per il volume Gli altri, edito dalla Tunu Edizioni per i disegni di Luca Ferrara. Tagliamo la testa al toro parlando subito del disegno, cosa che talvolta viene affrontata solo a margine delle recensioni e che in realt mi fa piacere rendere se non centrale almeno pi evidenziata.

Gran parte della buona riuscita del volume, dal punto di vista di chi scrive, merito di Ferrara, con buona pace di Di Virgilio e de Giovanni. Sar per i suoi interessi e trascorsi teatrali, per l'amore che ha verso questa forma di arte, per un campanilistico riuscire ad immedesimarsi in posti e abitanti di Napoli, sembra proprio che nell'albo non sbagli un colpo. Il segno chiaramente debitore di un'attitudine caricaturale adeguato alla rappresentazione del narratore delle vicende; lo stesso segno poi prende, soprattutto nel tipo di disegno pi che nella forma e nel tratto, strade diverse vedendo smorzato da una mezzatinta grigia nelle parti raccontate in contrapposizione al nettissimo bianco e nero delle parti introduttive.

Qui la bravura del disegnatore si accompagna ad uno sceneggiatore che, non so se intravedendo le possibilit di Ferrara o semplicemente ritenendo di non dover caricare le pagine di troppo scritto, gli permette di raccontare la storia in moltissimi casi senza alcun ballon, magari con qualche didascalia "narrante" ma affidandosi ai gesti ed alle espressioni di Ferrara che, in punta di pennello, rende al meglio la galleria di personaggi nei loro tic e nelle loro forti emozioni. Compreso un pappagallo nella terza storia narrata.

I tre racconti sono calati nella realt napoletana e, qui anche visivamente, rispecchiano fedelmente un odore ed un gusto ormai perso; i meno giovani infatti non faticheranno a rivedere, risentire, riassaporare tante sensazioni forse perse e dimenticate, che ormai ritornano alla mente solo mentre, distrattamente, scopriamo che in televisione stanno ridando ancora una volta Natale in Casa Cupiello.

Ma le idee di fondo delle piccole grandi vicende narrate non riesco a capire se funzionino indipendentemente dal contesto; leggendo per la prima volta la storia, senza conoscere il testo teatrale, mi son trovato a pensare che i tre spunti sono s abilmente sviluppati ma potrebbero funzionare anche in altri contesti. Personaggi e serie (televisive, a fumetti) che vivono in un ambiguo scenario dove il cosiddetto paranormale di casa probabilmente sarebbero state case altrettanto comode per gli spunti dell'autore. Sta di fatto, per, che anche visivamente la caratterizzazione napoletana, gli scenari, perfino l'orrenda carta da parati dell'appartamento del terzo racconto (scelta con attenzione proprio dallo sceneggiatore Di Virgilio) riescono a dare quel quid in pi che rende probabilmente questa ambientazione la pi efficace.

In conclusione, purtroppo, solo un riepilogo delle note positive. I disegni, efficaci, centrati, con sfondi essenziali ma caldi e, nonostante lo stile sempre un po' grottesco, realistici quanto basta (soprattutto nelle scene degli esterni, a Napoli, nelle quali i personaggi sono calati in maniera molto naturale) e, aggiungiamo, con una copertina decisamente riuscita; buono il soggetto, con tre spunti (pi uno, quello del narratore) che colpiscono e fanno riflettere, mettendoci, mentre il racconto sfila vita veloce, di fronte a un corto circuito violentissimo di emozioni che tocca il dolore, l'amore e il rispetto per la morte come, spesso, pace mai trovata in vita. Buona anche la sceneggiatura, e qui chiudiamo, che ci fa attraversare spediti gli eventi dei tre racconti, rallentando, buscamente, nei tre finali molto coinvolgenti.

Link utili:

L'albo sul sito dell'editore Tunu

Dal nostro canale Fumetti:

Intervista a Maurizio de Giovanni: 5domande5 su 'Gli Altri'

La fine di Rat-Man e tutto quanto (non) sacrificabile: intervista a Leo Ortolani

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L?avventura e gli eroi, non soltanto di carta: intervista a Graziano Frediani

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Historica. Intervista a Giuseppe Pollicelli: 5domande5