Pasquale Frisenda

Settima arte (8): 'Pat Garrett e Billy the Kid' di Sam Peckinpah (1973)

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15/01/2014
Settima arte (8): 'Pat Garrett e Billy the Kid' di Sam Peckinpah (1973)

"Pat Garrett e Billy the Kid" di Sam Peckinpah ("Pat Garrett and Billy the Kid" - USA - 1973)

con: James Coburn, Kris Kristofferson, Richard Jaeckel, Bob Dylan, Harry Dean Stanton, Chill Wills, Jack Elam, Katy Jurado, Richard Bright, John Beck

"Verso il 1880, nel Nuovo Messico, il latifondista John Chisum conduce una guerra spietata contro i suoi rivali servendosi anche di vari pistoleri, fra cui Pat Garrett (1850-1908) e Billy Bonney (1859-81), detto "Billy the Kid". Chisum si è però accordato col governo federale e ha cessato le ostilità; Billy, ingenuamente, non ha capito (o non vuole accettare) l'evolversi della situazione e continua ad uccidere, mentre Garrett, più anziano e realista ("Il paese sta invecchiando, e io voglio invecchiare con lui", dice ad un certo punto), diventa sceriffo e accetta l'incarico di eliminare quello che un tempo era suo amico. Inizia così un massacrante inseguimento, dove alla fine solo uno dei due riuscirà a sopravvivere..."

Nel suo penultimo film western, Sam Peckinpah usa la famosa storia dei due celebri amici-nemici per effettuare una sua efficace sintesi dell'epopea del selvaggio West: un mondo fiero e bellissimo, ma anche spietato e crudele.
Una ballata crepuscolare, nel miglior senso del termine, che rielaborando due personaggi storici - e insieme leggendari - della frontiera, ne racconta ancora una volta il tramonto.
Il film chiude la visione del West di questo autore (ma probabilmente anche il periodo di gloria del genere stesso al cinema), e la fine di un'amicizia coincide qui con la fine di un'epoca e dei suoi valori ("Le cose sono cambiate, Kid.", dice Pat Garrett al suo giovane amico, e il Kid gli risponde: "Le cose forse. Ma io no.")
Un racconto di struggente malinconia, che però non risulta mai né patetico né moralista.

Al ritmo "triste, ampio e lento" delle immagini e della storia si accordano le musiche e le canzoni di Bob Dylan (il cantante fu coinvolto nel progetto da Kris Kristofferson inizialmente solo per scrivere la colonna sonora, ma poi ebbe anche una piccola parte come attore. All'epoca Peckinpah non conosceva Dylan, ma quando lo sentì cantare ne rimase profondamente colpito; uno dei pezzi della colonna sonora del film, "Knockin' on heaven's door", è diventato un vero classico della musica rock).

All'epoca il film fu tagliato e rimontato dalla MGM (solo anni dopo il film arrivò reperibile sul mercato in un'edizione director's cut) e, come spesso accade a titoli di non facile lettura, non compreso dalla critica americana, sempre molto chiusa e quasi ottusa nei confronti di Peckinpah.

"Pat Garrett e Billy the Kid" fu sceneggiato da Rudolph "Rudy" Wurlitzer e avrebbe dovuto essere diretto in origine da Monte Hellman (che aveva già diretto l'acclamato road movie "Strada a doppia corsia", scritto sempre da Wurlitzer).
Sam Peckinpah venne invece convinto ad occuparsi della regia dall'attore James Coburn, che desiderava da tempo recitare il ruolo di Pat Garrett e lo vedeva come l'uomo giusto alla regia.
Peckinpah accettò volentieri, nella speranza di segnare un nuovo corso nella storia dei film western e di continuare la rilettura del genere che aveva intrapreso con "Il mucchio selvaggio" e "Sfida nell'alta Sierra", e riscrisse a questo proposito la sceneggiatura con Wurlitzer, aggiungendo un prologo, un epilogo e l'uccisione di Pat Garrett da parte degli stessi cowboys che aveva assoldato per uccidere il Kid.
Ma Wurlitzer non accettò le modifiche apportate da Peckinpah: rimise di nuovo mano alla sceneggiatura e in seguito scrisse un libro nel quale criticò aspramente il regista.

Lirico, malinconico, emblematico, virile e poetico, "Pat Garrett e Billy the Kid" è in ogni caso uno dei capisaldi del cinema western, che ne ha segnato la storia e, probabilmente, il tempo.

Qui trovate il trailer e una rappresentativa clip:

Buona visione!


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