Fumetti

Bao Publishing - Un drago a forma di nuvola, la recensione

Ivo Milazzo dipinge una storia di Ettore Scola: non un film a fumetti ma quasi...

28/02/2015

In un bel formato francese la Bao Publishing ci regala (manda in libreria, per essere pi precisi) l'ultimo film di Ettore Scola. Il caso vuole che sia un film disegnato da Ivo Milazzo.

Se siete confusi normale, proviamo a chiarire il busillis. Ettore Scola ha scritto un soggetto, poi steso, sceneggiato insieme a Furio Scarpelli e Silvia Scola. La sceneggiatura invece di essere trasformata in film finita (per una serie di casi che capitano una volta su un milione) nelle sapienti mani di Ivo Milazzo che ne ha curato la riduzione a fumetti e disegnato e dipinto ad acquerello tutte le tavole.
La tavola ha una divisione semplice, quasi sempre su tre strisce; pi che far riferimento all'uso che si fa in Francia del formato qui il disegnatore ha in pratica ripreso la gabbia bonelliana quasi sempre per usufruendo di maggiore superficie e, utilizzando gli stilemi tipici della sua arte (quale ad esempio l'utilizzo di vignette senza alcun bordo che si fondono nel bianco della carta), dando un respiro molto ampio al disegno che non appare mai pesante o di difficile lettura. Il disegno poco netto, le linee sono quasi sempre sporche e non diritte, quasi volutamente, sovente non mancano graffi che sporcano ancora di pi il tutto. Poi c' il colore, giocato su contrasti forti ma comunque con un riferimento deciso al giallo ocra,al blu ed al rosso/magenta.

La struttura del fumetto lineare. Non ci sono deviazioni sulla linea temporale degli avvenimenti (tranne nelle allusioni del passato che ha portato allo status quo); il profumo del volume molto simile a quello di una pellicola cinematografica intimista, giocata sull'interpretazione degli attori (pochi) in spazi ristretti e costretti (l'ambientazione francese ammicca se possibile ancora di pi a questo genere di pellicole cinematografiche), giocato di campi, controcampi e riprese dall'esterno degli ambienti. Tutta l'esperienza di Milazzo ampiamente riscontrabile nell'approccio alle scene "mute" cos come nei volti scandagliati con attenzione che tradiscono facilmente le emozioni, indipendentemente dalla presenza o meno di un balloon che le rendono esplicite anche nel testo.

Di cosa parla questo volume non semplice dirlo; potrebbe sembrare il racconto di un rapporto complicato fra padre e figlia, dell'amore genitoriale che supera qualsiasi altro tipo di amore, questo s, senza neanche la necessit di chiedere una corrispondenza. Eppure non solo questo. Potrebbe essere la storia della vita di un uomo maturo, perso e immerso nella sua passione pi grande, la lettura e il possesso dei libri, non pi in grado di amare una donna liberamente, pi per sua scelta che per reali motivi oggettivi ostativi. Ma non solo. Potrebbe essere un volume dedicato alla forza che ha la cultura, forza ammaliatrice, in grado di catturare il cuore e la testa anche delle persone apparentemente pi distratte e con la testa fra le nuvole.

Oppure potrebbe essere il racconto, dolente, di una vita segnata da una grave difficolt fisica (che da molto tempo si indica anche in italiano con il termine handicap) che ha reso (o non ne ha mutato la precedente attitudine) la protagonista del volume decisamente cinica ed egoista; a sottolineare come chi possiede un handicap (o come chi vittima di razzismo o chi ingiustamente trattato male) non per forza una persona di buon cuore e che imbecilli e cattivi sono debitamente distribuiti anche nelle minoranze...

Alla fine il libro tutto questo e soprattutto quello che tutto questo insieme riesce a raccontare al lettore, lasciando, inspiegabilmente visto l'epilogo, in chi vi parla nessuna malinconia o tristezza ma solo un vago sentore di tranquillit, di status quo immobile giusto e compiuto.

Una storia che riesce a catturare l'attenzione e che "prende" anche chi, come il sottoscritto, normalmente potrebbe non ritenere questo genere la sua "cup of tea".

Lo so che il suo personaggio pi famoso, che maggiormente lo ha impegnato nella sua lunga carriera, aveva le fattezze di un attore famoso. Lo so. Il punto che non sempre questa abitudine (in certi casi ormai gloriosa) del fumetto italiano (e recentemente anche dei fumetti ambientati al giorno d'oggi del mercato franco belga) vincente: nel caso di questo volume e nella mia percezione dello stesso questa stata una pecca.

Non pu che essere annoverato come il suo debutto nel mondo del fumetto: ma sar difficile trovare qualcun altro che l'abbia fatto a 83 anni. Parlo ovviamente di Ettore Scola, regista italiano di fama internazionale autore del soggetto del volume.

Riferimenti:
La pagina del volume sul sito della Bao Publishing