Pasquale Frisenda

Giorgio Scerbanenco - Tutte le ombre della Milano nera

Figlio di mille mestieri, fin per fare lo scrittore, segnando indelebilmente la storia del poliziesco italiano.

09/10/2016
Giorgio Scerbanenco - Tutte le ombre della Milano nera

"Avevo gi passato i trent'anni e avrei gi dovuto imparare qualcosa da quello che mi era successo. Ma solo pi tardi capii che non s'impara quasi mai niente. Noi rimaniamo sempre gli stessi. Le esperienze della vita, gli insegnamenti delle persone pi sagge che incontriamo, nella vita o nei libri, ci impolverano un poco, come quando camminiamo per una vecchia strada di campagna, ma basta soffiare su quel po' di polvere perch noi ritorniamo tali e quali come eravamo prima di ogni insegnamento. Cos continuai a commettere gli stessi errori."

"La societ un gioco. Le regole del gioco sono scritte nel codice penale, in quello civile e in un altro codice, piuttosto vago e non scritto, detto codice morale. Saranno codici molto discutibili, che devono essere continuamente migliorati, ma, o si sta alle loro regole, o non ci si sta."
(Giorgio Scerbanenco)

Il genere poliziesco - come i suoi sottogeneri, dal noir all'hard boiled - ha come caratteristica quella di raccontare spesso un mondo disperato e feroce, con uno stile crudo che usa le parole come proiettili.
Ha avuto decine di degni rappresentanti in giro per il mondo, gente come: Dashiell Hammett, Raymond Chandler, Mickey Spillane, Ed McBain o James Ellroy, oppure Jean-Claude Izzo, ma anche in Italia si sviluppata una forte vena narrativa dedicata al genere, nata in un momento dove non si pensava che un autore italiano potesse reggere il confronto con gli scrittori stranieri pi noti.
Un nome invece emerge, viene identificato per esserne stato il punto di partenza, il padre del poliziesco italiano, ed quello diGiorgio Scerbanenco, autore che ha poi ispirato intere generazioni di scrittori e registi (da diversi suoi racconti e romanzi furono tratti infatti anche dei film).

Vladimir Giorgio Scerbanenco (Volodymyr-Dordo ??erbanenko) nasce a Kiev il 28 luglio 1911, nell'allora Russia imperiale scossa da molte tensioni, da padre ucraino e madre italiana.
Alla morte del padre, avvenuta durante i moti rivoluzionari, la madre decide di rientrare precipitosamente in Italia,dapprima a Roma e poi, quando Scerbanenco (questa la versione italianizzata del suo cognome) ha 16 anni, si trasferisce a Milano.
Costretto per motivi economici e a causa di una grave malattia della madre (che morir di l a poco) ad abbandonare gli studi, Scerbanenco pratica molti e diversi mestieri, dall'operaio in fabbrica al conduttore di ambulanze, dal fresatore al magazziniere e fattorino, per poi arrivare al mondo dell'editoria collaborando a diversi quotidiani e a molte riviste (tra cui noti settimanali femminili, come Annabella,Novella eBella)spesso nel ruolo del correttore di bozze, ma anche redattore e persino come titolare di rubriche, tipo "posta del cuore", seguite con passione dalle lettrici di quelle pubblicazioni, e firmando molti suoi articoli con tantissimi pseudonimi.
Tutte queste esperienze furono enormemente preziose per il grande giallista, perch fu grazie anche al saper ascoltare le tante persone con cui si trov a confrontarsi che svilupp una non comune abilit nel trattare le psicologie dei suoi personaggi e di prestare enorme attenzione ai pi piccoli dettagli (di quelle esperienze scrisse: "Non si conosce mai attraverso l?amore. L?amore butta due persone una verso l?altra, ciecamente, ancora prima che esse sappiano chi che amano. Poi attraverso le cose pi comuni, i gesti pi semplici, per un tono di voce un po? diverso, si comincia a capirsi.").

Scrittore di incredibile prolificit e versatilit (scriveva sempre e ovunque, anche in spiaggia durante le vacanze), Scerbanenco si misur magistralmente in ogni campo della narrativa: western, fantascienza e letteratura rosa, ma fu con il giallo e il noir che raggiunse la fama, fino ad essere indicato come uno degli scrittori pi importanti di questo genere.
Non vi dubbio, infatti, che sia da considerare tuttora il maestro ideale di tutti i giallisti italiani, almeno a partire dagli anni '70.
Anche se il suo esordio nel mondo del giallo avviene gi nel 1931, una conferma della sua predisposizione per il poliziesco arriva nel 1940, con il romanzoSei giorni di preavviso, il primo di una serie (poi ripubblicato in Cinque casi per l'investigatore Jelling, 1995) dove il protagonista Arthur Jelling, un archivista della polizia di Boston, timido e introverso, che stato definito come ?uno dei primi antieroi della letteratura poliziesca?, e che Scerbanenco scriver fino al 1943.

Ma il successo, quello della definitiva consacrazione, per Scerbanenco arriva per diversi anni dopo, nel 1966 con la pubblicazione del primo libro della quadrilogia dedicata ad un altro suo personaggio: Duca Lamberti.
L'azione si sposta dalle strade dell'America a quelle pi familiari, per lui e per i suoi lettori, di Milano, e Scerbanenco comincia a provare a dare un ritratto diverso e persino inedito della citt (ma nei suoi romanzi e racconti viene presa in esame in realt l'Italia intera), in aperto contrasto con l'euforia dettata dal boom economico, raccontando fatti e ambienti che la maggior parte della gente ignora o cerca di ignorare.
Di Milano ne d una descrizione cupa e spesso terribile, come pu fare chi al corrente di quello che sta accadendo nella cronaca nera (che esploder qualche anno dopo con i fatti legati alla banda di Pietro Cavallero, a Francis Turatello e Renato Vallanzasca), chi riesce a cogliere gli attriti della societ presenti in quel momento storico e non chiude gli occhi sulla realt (dove la criminalit dilaga in ogni angolo della citt, da quella pi periferica e degradata a quella centrale e lussuosa), e questo nonostante il carattere dello scrittore, spesso allegro, entusiasta e amabile.

"Questi romanzi hanno per eroe un singolare personaggio d'investigatore, il dottor Duca Lamberti. Medico radiato dall'Ordine per avere praticato l'eutanasia su una paziente agonizzante e condannato a tre anni di carcere, collabora con la polizia (suo padre lavora in questura e uno dei suoi amici, il commissario Crrua, l'aiuta a rimettersi in sella all'uscita di prigione) nei romanzidove protagonista: Venere privata, Traditori di tutti (che vinse il Grand Prix de la Littrature Policire nel '68), I ragazzi del massacro e I milanesi ammazzano al sabato, che hanno segnato la storia del romanzo giallo italiano, per la loro noirceur e per la loro violenza.Trentacinque anni, grande, magro, con un viso angoloso e i capelli rasati, Duca Lamberti un personaggio doloroso, diviso tra il dubbio, la compassione, la rivolta - specialmente contro degli individui capaci di bruciare viva una giovane donna che hanno "messo sul marciapiede" per costrizione. Le sue indagini, sulla morte d'una maestra massacrata dai suoi alunni, o su una rete di prostituzione di gran lusso, fanno penetrare il lettore nell'universo squallido e crudele dei bassifondi della capitale lombarda."
Cos viene descritto il personaggio di Scerbanenco nell'antologia del giallo Le Polar, pubblicata, a cura di Jacques Baudou e Jean-Jacques Schleret, nella collana Guide Totem da Larousse nel 2001.
I quattro volumi che hanno Duca Lamberti come protagonista sono un vero pilastro della storia della letteratura gialla italiana.
In essi si trovano violenza, umanit, compassione, crudelt, senso di giustizia e sensi di colpa, mescolati abilmente in narrazioni ricche di atmosfere e di grande inventiva.

L'ultimo romanzo dedicato a Duca Lamberti usc nel 1969, l'anno in cui Giorgio Scerbanenco mor improvvisamente, all'apice del suo successo, a causa di una malattia contratta negli anni di lavoro in fabbrica.

Nel 1970, nella collana Suspence di Longanesi, usc postumo Al servizio di chi mi vuole, primo e unico romanzo d'una serie che avrebbe dovuto avere come protagonista la figura di un paritaliano, Ulisse Orsini, soldato di ventura.
Sono usciti postumi anche i seguenti romanzi: Le principesse di Acapulco (1970), Le spie non devono amare (1971), Ladro contro assassino (1971), N sempre n mai (1974), Dove il sole non sorge mai (1975) e Romanzo rosa (1985).

Nel 2004 viene realizzato Scerbanenco noir, un documentario diretto da Manlio Gomarasca e Davide Pulici che, attraverso testimonianze di vari autori, giornalisti e saggisti, tra cui: Gianni Canova, Andrea G. Pinketts, Maurizio Colombo e Luca Crovi, riesce a dare un perfetto e sentito ritratto dell'autore.

E' invece del 2006 Scerbanenco by numbers, una docufiction di 30 minuti (qui sotto trovate il trailer) sulla sua vita ad opera del regista Stefano Giulidori, che raccoglie interviste e testimonianze di chi l'ha conosciuto, presentata con successo al Noir in Festival di Courmayeur di quell'anno.
Nel 2007 l'editore Garzanti pubblica una antologia di racconti di alcuni tra i pi noti scrittori noir italiani dedicata a Duca Lamberti, intitolandola Il ritorno del Duca (Scerbanenco aveva altri romanzi in progetto su Lamberti, ma l'improvvisa scomparsa non gli permise di completarli).

Tra i suoi romanz, oltre quelli gi citati, doveroso ricordare almeno: Le spie non devono amare, La sabbia non ricorda e le antologie di raccontiMilano calibro 9 e Il centodelitti.

I suoi libri sono letture pi che consigliate a chi ancora non conosce questo straordinario scrittore e per chi vuole trovare degli inediti ritratti di un'Italia (oltre che della citt di Milano) lontanissima dall'essere quell'immagine edulcorata e brillante che spesso viene data degli anni del boom economico.
Da un po' di anni a questa parte in corso la riscoperta del lavoro di questo autore, con la conseguente pubblicazione di molte delle sue opere, recentemente ripresentate anche in una collana del Corriere della Sera.
Riletti oggi, i suoi romanzi infatti appaiono (al di l delle trame e delle trovate ad effetto escogitate per mantenere alta la tensione) anche come uno spaccato umano e amaro dei nostri anni '60, che rivelano una Italia difficile, contraddittoria, persino cattiva, ansiosa di emergere ma disincantata.
Infine, potete recuperare anche la sua autobiografia Io, Vladimir Scerbanenko, uscita nel 1966.

I video qui riportati sono rispettivamente tratti da Il caso Venere privata (1970), diretto da Yves Boisset e ispirato al romanzo Venere privata, del 1966, dove vediamo Duca Lamberti interpretato da Bruno Cremer:

da La morte risale a ieri sera di Duccio Tessari (1970), tratto dal romanzo I milanesi ammazzano al sabato, uscito nel 1969, l'ultimo romanzo dedicato a Duca Lamberti, che nel film ha il volto di Frank Wolff:

e infine da Milano calibro 9 (1972), il film che Fernando Di Leo liberamente trasse da un racconto presente nell'omonimo libro di Scerbanenco uscito nel 1969:

Oltre questi citati, altri dieci film tratti dai lavori di Scerbanenco furono adattati per il cinema e per la televisione.

Questo invece un ritratto di Scerbanenco realizzato per FIGU, album di persone notevoli, il programma di Rai3 realizzato a cura di Peter Freeman e Alessandro Robecchi:

Una parziale lista delle opere di Giorgio Scerbanenco potete trovarla QUI, almeno dei suoi racconti e romanzi, ma l'autore firm un numero impressionante di materiale.

Nonostante visse la sua vita in Italia e si fosse sempre ritenenuto di lingua madre italiana, l'essere considerato comunque uno "straniero" lo fer sempre molto durante tutta la sua esistenza, e probabilmente la sua necessit continua di scrivere fu in qualche modo anche un tentativo per cercare di attestare la sua identit.
Alla sua memoria dedicato il pi importante riconoscimento per la letteratura poliziesca e noir: il premio Scerbanenco.

Buona visione e buone letture!

P.S. Altri post su cinema, televisione, fumetti, romanzi ed altro li potete trovare QUI.