Martin Mystre

[Recensione] I sette signori dellIride

Martin Mystre n. 300, dicembre 2008

19/06/2011
[Recensione] I sette signori dellIride
Anche se sono passati due anni e mezzo dall'uscita, recuperiamo questa recensione di 'Martin Mystre' n.300 perch scritta da Franco Villa ma soprattutto perch si tratta di un albo storico scritto e sceneggiato da Carlo Recagno, da una settimana in edicola col n. 315 'Con la Coda dell'occhio'.

Soggetto e sceneggiatura di Carlo Recagno

Disegni di Giancarlo Alessandrini, Bruno Brindisi, Daniele Caluri, Esposito Bros, Gianni Freghieri, Lucio Filippucci, Corrado Roi, Rodolfo Torti

Colori di GFB Comics


Lalbo


Nella ben nota tradizione Bonelli, gli albi col doppio zero (nel senso dei numeri cento e multipli) sono presentati eccezionalmente a colori. La serie di Martin Mystere, nota per lattenzione prestata alle ricorrenze culturali e storiche, non si lascia sfuggire questo evento per proporre una celebrazione elevata allennesima potenza.

Come stato giustamente fatto notare, gli albi a colori di Martin Mystre si distinguono dagli altri perch sono anche sui colori: il numero 300 non solo rispetta questa tradizione ma va oltre, suddividendosi in otto storie che celebrano le numerose tematiche della serie (mystero, avventura, giallo, fantascienza, storie damore, storie di fantasmi, feuilletton ottocentesco, mitologia), i personaggi del nutrito cast e, per finire, anche la ricorrenza del Natale (un altro elemento caratteristico della serie proprio quello di avere solitamente unuscita dicembrina a tema con le festivit).

Lautore di questa vorticosa girandola narrativa, che spazia letteralmente nel tempo, nello spazio e nellintero universo narrativo di Martin Mystre (e della Bonelli!), Carlo Recagno, il degno erede di Alfredo Castelli (che ha comunque avuto lidea di base dellalbo: dedicare sette storie ai sette colori delliride).

Oltre allelaborata serie di ricorrenze e celebrazioni, lalbo propone quindi la classica struttura della raccolta di storie brevi (sette, pi una narrazione portante che fa da prologo, intermezzo ed epilogo), disposte secondo un preciso ordine e caratterizzate da sottili riferimenti/rimandi reciproci. Davanti a questa geometria nella geometria, ce n abbastanza per sentirsi sopraffatti, nel tentativo di ricostruire la progettazione e il lavoro profusi in questopera decisamente ciclopica.

Ancora una volta, Recagno dimostra di non limitarsi a conoscere in modo didascalico luniverso e la continuit di Martin Mystere: il suo lavoro ne una celebrazione (giustamente, vista la natura dellalbo), unesplorazione che conduce verso nuove mete, un ampliamento, unevoluzione e una miglioria. In poche parole, un atto di rispetto e passione: il miglior modo per onorare questi trecento albi di serie regolare.

Pu capitare che le storie di Recagno non vengano ben accolte per la presunta assenza del 'mystero' nella storia: a parte il paradosso della sfuggente definizione del termine 'mystero' (che, come questo numero 300 sottolinea, col tempo si dilatata sino a includere praticamente ogni genere narrativo), il punto di forza di Recagno proprio quello di saper andare oltre il semplice mistero del mese (o del bimestre), evitando le trappole pi ovvie (come il proporre un elemento mysterioso perch obbligatorio, ma poi scrivere una storia che parla di tuttaltro, come se la si fosse semplicemente riciclata camuffandola) e producendo infine storie sul 'myto', se possiamo concederci questa invenzione linguistica: la mitologia complessiva di Martin Mystere, la sintesi di personaggio, universo, filosofia, continuit e tematiche. Cio proprio ci che questo albo 300 incarna nella sua celebrazione che anche rappresentativa in modo completo e dettagliato di ci che Martin Mystre divenuto negli anni.

curioso notare come la tematica delliride come 'spettro emotivo' che influenza e rappresenta le emozioni sia anche alla base di una delle pi importanti saghe del personaggio di Green Lantern (Lanterna Verde) della DC Comics, concepita e sviluppata in questi ultimi anni dallapprezzato e talentuoso scrittore USA Geoff Johns. Chi avr avuto lidea per primo: Johns o Recagno? Per rispondere, davvero opportuno citare Alfredo Castelli e Martin Mystere, ricordando cosa accade quando le idee sono nellaria...

La selezione artistica a sua volta celebrativa: lintroduzione allalbo spiega esattamente quali precedenti mysteriani possano vantare gli autori scelti. La selezione rappresentativa e autorevole, ma a volte un po forzata (Brindisi); un vero peccato che siano stati esclusi il certosino Franco De Vescovi e i relativamente nuovi acquisti Cardinale & Orlandini, illustratori di storie piuttosto importanti per la serie.


I singoli racconti

VERDE. La storia di apertura la pi generica, allo scopo di essere introduttiva: sebbene ci sia un legame con la continuit (col ritorno del Piccolo Popolo e la sua bizzarra regina), Martin Mystre poco pi che il notaio dellavventura di Wahlgren. La trama azzeccata: folle, ironica, surreale e costellata di trovate e sorprese. Da notare come Wahlgren sia in esilio da trecento anni esatti.



Larte di Freghieri, tanto classica quanto gradevole, si presta bene alla colorazione. Labbondanza di ombre e dettagli sopperisce alla piattezza della tecnica cromatica utilizzata. Larcobaleno, rappresentato con le chine nere a circoscriverlo, stona parecchio con le potenzialit della moderna colorazione computerizzata.

BLU. Storia dickensiana/natalizia, che coniuga la celebrazione festiva dobbligo per lalbo di dicembre con la continuit della serie regolare (Maria) e dello Speciale (Angie, o almeno una sua ottima simulazione). Sebbene il personaggio centrale sia Java, la falsa Angie a essere resa nel modo migliore, per la freschezza dei dialoghi e la gradevolezza dei disegni. Le comparsate di vari personaggi (Kawah, Tower, Brody, Aldous, Castelli) sono tipiche tanto degli albi 'a doppio zero' quanto di quelli di Natale, in una delle tante convergenze di tradizioni del numero 300.



In questa storia spicca anche la caratteristica umanit dei personaggi della serie (che spesso si estende anche ai malvagi): il cast non costituito da tizi cinici, sarcastici, egoisti e cattivi secondo la corrente moda, ma da persone adulte ancora capaci di provare empatia e di costruire legami solidi basati su un rispetto e unattenzione di fondo sempre presenti, anche durante le peggiori crisi.

Il dottor Spektor (che torna dal numero 100) inizia il suo ruolo di trait dunion, in un intervento che sembra mirato proprio ad aiutare Java ad affrontare il suo periodo blue: non sembra un caso, viste le rivelazioni successive. Altri rimandi, anche se molto generici, sono la presenza di un coboldo (storia VERDE), il riferimento allEgitto (storia VIOLA), il prisma che scompone i colori (storia ARANCIONE).

Citazione da Star Trek accessibile ai non iniziati: La resistenza inutile.

Larte di Caluri, con i suoi neri decisi, fornisce autonomamente la profondit che i colori non riescono a dare. I tratteggi tipici dellartista, per, poco si adattano alla sin troppo semplice tecnica di colorazione utilizzata (avrebbero invece funzionato bene per identificare gradazioni dello stesso colore).

INDACO. Una classica storia di fantascienza, volutamente un po retr, con toni freddi e razionali come quelli dellindaco secondo il popolo di Tin Hinan, ha per un finale molto triste (che richiama quello dellalbo Il sole nero) e una curiosa citazione lovecraftiana (apparentemente capovolta: per il Solitario di Providence, un colore venuto dallo spazio non porterebbe mai logica, ma solo follia e in effetti il guardiano fa una brutta fine, non sapendo apprezzare il dono ricevuto).



La presenza del Martin Mystre contemporaneo continua a ridursi (dalla storia successiva non apparir pi) ma la narrazione continua a esistere solo in sua funzione: i nuovi eventi non potrebbero avere luogo, senza di lui, oppure Martin Mystre non potrebbe esistere senza certi eventi del passato.

Larte di Roi, che combina curiosamente una capacit per il dettaglio e ampi spazi vuoti, si rivela efficace anche con i colori, ancora una volta grazie allottimo uso delle chine da parte del disegnatore.

ARANCIONE. forse la storia cromaticamente meno convincente, nel senso che il colore arancione gioca un ruolo molto ridotto rispetto alleffettiva vicenda. La trama, riprendendo i personaggi degli agenti temporali di Generazioni, a sua volta quasi uno spin-off delle Storie da Altrove: un ennesimo omaggio celebrativo, quindi. Da notare come, ancora una volta, i due agenti temporali restino senza nome. La presenza del Martin Mystre del futuro un omaggio a una vecchia storia breve.



Spektor, ancora una volta in un ruolo benefico, si rivela essere un viaggiatore temporale. Presentandosi come alchimista, allude allaltro interesse di Newton, curiosamente antitetico alla scienza moderna che egli contribu a fondare. Larcobaleno si ricollega alla storia VERDE.

Citazione da Star Trek accessibile ai non iniziati: il Martin Mystre del futuro predilige lo stesso tipo di t del capitano Jean Luc Picard della serie Star Trek:The Next Generation.

Ottima prova di Brindisi, con arte elegante e posata. Peccato che lo sfondo cosmico di apertura sia tutto tranne che cosmico. Dove sono le stelle, le nebulose e le galassie e gli abissi del nero vuoto interstellare?

GIALLO. Dopo lintermezzo, la narrazione si sposta completamente nel passato: una materia che Recagno gestisce sempre con grande competenza, inventiva e ricchezza di riferimenti. Nelle sue storie, la narrazione di un flashback sempre garanzia di un evento, nel senso che si assiste sempre alla 'prima volta' di qualche aspetto storico della serie, da tutti dato per scontato.



In questo caso, si tratta della genesi del programma televisivo Mysteres Mysteries, narrata in chiave gialla, e dove guarda caso Diana gioca un ruolo cruciale in tempi ancora non sospetti (alla faccia di chi la ritiene un comprimario ininfluente). Ovviamente, i tempi non sono poi cos 'non sospetti', visto che Diana dimostra un interesse per Martin che capovolge la vecchia prospettiva della sua relazione con Aldridge (secondo la versione nota, fu la tattica di Martin ad allontanarla da Aldridge; ora scopriamo invece che Diana stata molto pi autonoma nel decidere di quanto si credesse). L'idea sviluppa ci che Recagno stesso aveva solo brevemente accennato nell'albo L'ira del cielo (n. 245).

Spicca ancora una volta la capacit di Recagno di connettere gli n-mila elementi di continuit creati negli anni: chi avrebbe mai detto che Martin fosse stato ospite del vituperato programma The Oink Oink Family, tanto amato dai suoi terrificanti vicini di casa?

Aldridge raffigurato alla perfezione nel suo ruolo di finto antagonista di Martin: come sempre, infatti, lanziano professore finisce per aiutare Martin Mystere, in un ruolo di figura paterna in incognito , ma non resiste alla tentazione di presentarsi invece come un personaggio quasi perfido. Nei rimandi interni, si segnalano lanno (1978) e il riferimento alla spedizione di Orloff in Egitto (storia VIOLA). Da notare linsegna 'Alfredos' in omaggio a Castelli, cio lautore che ha creato la rivalit Mystere/Orloff e la vicenda Aldridge/Diana (qui fatte collidere da Recagno per la prima volta).

Larte di Torti risulta piatta e confusa anche a colori.

VIOLA. laltra faccia della medaglia rispetto al GIALLO: un bagno di continuit, un evento fondamentale per Sergej Orloff, un incontro guidato dal fato e dallironia (Kate sa? Sospetta? Allude?).



Lelaborato e sfaccettato mosaico della vita di Orloff viene illustrato in una sequenza che riunifica cronologicamente e coerentemente i vari dettagli rivelati sinora (non stupisce che Recagno sia il biografo ufficiale di Orloff!) regalandoci il suo inedito punto di vista sulla storica inimicizia con Martin Mystre (cosa rara). Pu darsi che alla fine il murchadna abbia influito anche sulla personalit di Martin?

Nella vicenda si innestano riflessioni e implicazioni ormai storiche: il murchadna aveva influito su Orloff, incattivendolo, ma questi si era poi pentito e si sarebbe forse redento, nel periodo in cui ne era stato separato. Purtroppo sua madre dovette salvargli la vita e, nel farlo, lo trasform definitivamente in un mostro (ah, che tragica ironia!) sospingendolo di nuovo sulla strada del male e del murchadna. Altro che il libero arbitrio, quindi: il fato ha letteralmente fatto di tutto per instradare Orloff!

La storia si concentra sul tema dellarcheologia avventurosa, ma nello stesso tempo anticipa quello del feuilleton del ROSSO. Il collegamento narrativo alle vicende di Xanadu! permette di includere anche la collana Martin Mystre Gigante nelle celebrazioni. Nei rimandi interni, bisogna notare che i due agenti temporali sono davvero poco professionali. C mai stata una volta che non si siano fatti scoprire? Spektor compare anche nellantico Egitto: fu lui a donare a Cleopatra lanello di ametista dai grandi poteri. Giulio Cesare viene descritto come Orloff: sia buono che cattivo... sar una linea di sangue?

Larte degli Esposito Bros spicca come sempre per la cura e levocativit ( quasi un peccato che non sia toccato a loro illustrare la vicenda di Loki, ma daltra parte luniverso del Docteur Mystre prerogativa di Filippucci): le loro ombre nitide e gli studi sulle sorgenti di luce sopperiscono ancora una volta alla fiacchezza dei colori monotoni.

ROSSO. La mytologia di Martin Mystre compie un altro enorme balzo in avanti e lalbo raggiunge il culmine della complessit quando Recagno fonde la sua personale saga nordico-arturiana con le vicende 'novecentesche' della famiglia Mystere, cos come concepite da Alfredo Castelli. Luke/Loki da un lato, impegnato nella sequenza che amplia i dettagli della sua gi narrata liberazione; Jaques/Cigale e Paul dallaltro, in un preludio agli eventi che porteranno Martin Mystre a scoprire la storia del suo 'antenato' Docteur Mystre.



Il piano narrativo di Recagno, che si rivela progressivamente con ogni albo da lui scritto, continua a dipanarsi proponendo ogni volta un nuovo tassello di paralleli/simmetrie/connessioni (un gradito premio per chi ha letto con attenzione gli albi in questione!): Loki un trovatello, come Cigale; ma potrebbe anche essere un soldato statunitense, come il defunto figlio di Paul; la famiglia Mystere lo accoglie, ma Loki (ri)cade in disgrazia come in futuro far Orloff.

In un bizzarro capovolgimento, il climax narrativo dellalbo viene raggiunto non nel presente, ma nel passato. Con limprevedibile incontro tra gli elementi scatenanti (o quasi) delle mitologie dei due autori principali della serie, il cerchio si chiude, ma innumerevoli altri si rivelano, in attesa del loro turno di essere completati.

Il tema dellumanit dei Mystre torna anche qui, come in BLU: Cigale offre a Loki un posto in famiglia, cos come Martin lo offre idealmente a Orloff (Orloff come il Dottor Destino per i Fantastici Quattro). Recagno espande ulteriormente il concetto, sottolineando come la famiglia Mystre sia per tradizione atipica: lo sono Martin, Diana e Java (con Angie); lo erano il Docteur e Cigale, lo lattuale famiglia di Cigale che un settantenne con una moglie giovanissima e un ''trovatello' come figlio surrogato.

Il riferimento al Docteur Mystre, che per alcuni anni stato protagonista della storia a fumetti dellAlmanacco del Mistero, consente un ulteriore collegamento celebrativo.

Gli stupendi disegni di Filippucci, con i loro chiaroscuri fotografici, funzionano alla perfezione anche con la piatta colorazione gi citata.

PROLOGO/INTERMEZZO/EPILOGO. Le sorprese finali della vicenda portante sono almeno due: una prevedibile per via della collocazione temporale di apertura (non molti anni fa), ma pur sempre gradita (e ancora una volta ritorna il tema della celebrazione degli eventi chiave del passato), mentre laltra gustosamente inattesa.



Kut Humi mantiene la sua caratteristica aura enigmatica e duplice: quante volte in passato labbiamo visto agire in un certo modo, ma solo per ottenere uno scopo completamente opposto? Interessante anche la menzione del Re del Mondo: esiste davvero, o Kut Humi sta recitando?

Larte di Alessandrini, qui decisamente in forma, titanica e fastosa: grazie ai sui disegni spettacolari che lapertura della storia riesce ad annunciare in poche immagini il tono epico della vicenda, con la rapida carrellata di Lemuria, Atlantide, lEgitto e Agarthi (che non compaiono, se non lEgitto, nelle altre storie, ma sono comunque rappresentative dellennesima tematica portante della saga mysteriana). E con questa nota sulle tavole di apertura, chiudiamo anche noi il cerchio, terminando la recensione.