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'Tempi moderni' di Charlie Chaplin torna al cinema in versione restaurata

Dall'8 dicembre torna sul grande schermo uno dei capolavori di Chaplin, che si rivela ancora terribilmente attuale.

08/12/2014
'Tempi moderni' di Charlie Chaplin torna al cinema in versione restaurata

"Le macchine che danno l'abbondanza ci hanno lasciati nel bisogno, la nostra sapienza ci ha reso cinici, l'intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Pi che di macchine, l'uomo ha bisogno di umanit. Pi che intelligenza, abbiamo bisogno di dolcezza e bont. Senza queste doti la vita sar violenta e tutto andr perduto."
(Charles Chaplin)

Dall'8 dicembre (e per tutto il mese) torner nelle sale il film con cui Charles Chaplin, noto anche come Charlie Chaplin, disse addio a Charlot il vagabondo, il suo personaggio pi noto, e anche al cinema muto.
E' riportando al cinemaTempi moderni, in una versione restaurata e con una nuova incisione della colonna sonora, composta dallo stesso regista, che si chiude quindi l'anno della Cineteca di Bologna, che nel 2013 ha restaurato per il grande schermo molti capolavori del cinema mondiale.

Con il ritorno in sala (e contemporaneamente in dvd) del film del 1936, e la pubblicazione per la prima volta in traduzione italiana dell'unico romanzo scritto da Chaplin, Footlights, che ispirer Luci della ribalta, si chiudono i festeggiamenti anche per i 100 anni di una delle maschere pi famose della storia del cinema.

In un'intervista rilasciata al New York World nel febbraio 1931, Chaplin aveva affermato: "I macchinari che consentono di risparmiare manodopera ed altre invenzioni moderne non sono stati fatti per ricavare profitto ma per assistere l'umanit nella ricerca della felicit. La speranza per il futuro dipende da cambiamenti radicali per far fronte a questa situazione. I benestanti non vogliono che la situazione presente cambi. Non certo questo il modo di impedire che si affermino idee bolsceviche o comuniste".
Cinque anni dopo la luce dei proiettori si accendeva su un operaio vittima dell'automatizzazione e su quel gregge di pecore che si sovrapponeva alle masse.
Il film fondamentalmente narra la storia di "due persone qualsiasi, che cercano di tirare avanti in questi tempi moderni tra crisi, scioperi, dimostrazioni e disoccupazione", sempre nelle parole di Chaplin, rendendo l'opera ancora tremendamente attuale.

"I gesti ripetitivi, i ritmi disumani e spersonalizzanti della catena di montaggio della fabbrica dove lavora minano la ragione di Charlot, il povero protagonista del film. La pausa pranzo potrebbe concedere un momento di riposo per tutti i lavoratori dell'industria, ma Charlot viene prescelto per sperimentare una macchina automatica da alimentazione, che dovrebbe consentire di mangiare senza interrompere il lavoro. L'esperimento per gli causa parecchi danni dato che il marchingegno non funziona come si aspettavano. Egli perde ogni controllo sulla propria mente e viene affidato forzatamente ad una clinica affinch venga riabilitato dall'esaurimento nervoso. Quando esce si trova coinvolto in una manifestazione sindacale e viene arrestato. Dopo aver sventato un'evasione ritorna in libert e salva una ragazza di strada dall'essere a sua volta arrestata, finendo per innamorasi di lei. La loro vita non sar facile ma la speranza in un futuro migliore non verr a mancare."

La catena di montaggio, gli scioperi, la povert che colpiva chi, in seguito alla Grande Depressione degli anni '20 in America, era finito ai margini del sistema produttivo, tutto questo e molto di pi entrava a far parte di uno dei capolavori della storia del cinema.
Chaplin, nonostante l'avvento del sonoro, rimane legato ai tempi e ai ritmi del cinema muto e anche in questo caso si affida all'audio per l'indimenticabile colonna sonora musicale e per i suoni e i rumori ma evita il pi possibile le parole (e quando ne fa uso le assemblea con effetti surreali).
Nessun atteggiamento predicatorio inficia la narrazione del film, e anzi le gag che si susseguono nella prima parte dedicata alla fabbrica sono perfette nei ritmi e nei tempi di esecuzione.
Charlot/Chaplin vuole e sta dalla parte degli ultimi, sempre, e questa scelta gli procur accuse di comunismo che ebbero le loro conseguenze anni dopo, quando, ai tempi del maccartismo, il regista fu costretto a lasciare gli Stati Uniti.


Tempi moderni(Modern times) vede nel cast, oltre Charles Chaplin, anche Paulette Goddard, Henry Bergman, Tiny Sandforde Allan Garcia.

Nel 1936 stato indicato tra i migliori dieci film dell'anno dal National Board of Review of Motion Pictures, mentre nel 1989 stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Di Charlie Chaplin ne avevamo parlato anche QUI.

Buona visione!