Fumetti

La Casati Rizzoli Lizard, ritratto di una donna 'strabiliante'

Intervista a Vanna Vinci, autrice del volume dedicato a Luisa Casati Stampa

22/04/2013

Strabiliante e insignificante. Magnifica e patetica. Buffa e titanica, affascinante, insensibile, egoista, celebre e dimenticata. La nuova eroina di Vanna Vinci, per colmo di tutti gli ossimori fin qui elencati, , in realt, vecchissima e insieme attualissima.

Luisa Casati Stampa, la marchesa immortalata da decine di pittori, scultori, fotografi, da Giovanni Boldini a Giacomo Balla a Man Ray e Cecil Beaton, la protagonista diLa Casati (Rizzoli Lizard), in libreria da pochi giorni. Nata nel 1881 e morta nel 1957, la Casati vuol dire Belle poque, feste faraoniche, abiti straordinari, capelli rossi tinti e ghepardi tirati al guinzaglio. Una donna che fece di tutto per essere un?opera d?arte, per stupire, apparire, colpire, affascinare.

Amante di D?Annunzio, erede di un patrimonio favoloso sperperato in abiti, ricevimenti, palazzi, fece clamore e divenne nota negli anni Dieci e Venti per le sue bizzarrie, le sue love story, gli scandali, fino a morire povera e lontana da tutto e tutti, nel 1957, a Londra, in una stamberga, ma comunque nobile, dignitosa e distaccata da tutto e da tutti, chiusa nel suo terribile, coerentissimo narcisismo. Ma vogliamo saperne di pi, e lo chiediamo appunto a Vanna Vinci, cagliaritana, classe 1964, gi acclamata autrice deLa bambina filosofica.

Vanna, che donna Luisa Casati?

Fondamentalmente era una persona che concepiva se stessa come un'apparizione. Quindi una figlia del suo tempo: durante la Belle poque, prima della Grande Guerra, tutto pareva possibile e fattibile, e nel gran mondo ci si concedeva qualsiasi follia. Luisa non una ?donna liberata?, come altre che ho voluto raccontare, solo una somma: spirito del tempo pi tantissimo denaro.

Perch fare una graphic su di lei, piuttosto che su qualsiasi altro dei ?grandi eccentrici? di tutti i tempi?

Non c? stato un ragionamento: a una mostra di Boldini ho visto un grande ritratto fotografico della marchesa. E l scattato qualcosa... La parte visiva ha contato tantissimo: lei un personaggio fantastico da disegnare, con quelle trasformazioni alla David Bowie che lasciano di stucco: da donna splendida alla fine dei suoi anni diventa figura tragica e decadente, praticamente una barbona.

Nella sua prefazione al volume Natalia Aspesi parla, riferendosi alla Casati, di una esistenza irrilevante e lunatica...

In effetti la Casati non ha fatto ?niente? in tutta la vita, e non ha lasciato scritto n detto niente. Perci nella graphic parlano i personaggi che le sono stati vicino: gli amanti, la figlia, la nipote, le amiche, gli artisti... Ma parla anche Luisa, che un personaggio a suo modo ?titanico?, del tutto al di fuori e al di sopra della realt che la circonda. Soltanto lei poteva bloccare Piazza San Marco per fare una festa, o aggirarsi nella Londra del dopoguerra con una pelliccia di ghepardo indosso... E Luisa ha una percezione tale della sua magnificenza che se ne infischia di passato e presente, di ci che lascia e di ci che prepara... L?apparire la sola cosa che conta, e la coerenza con la quale insiste in questa posizione contribuisce alla sua grandezza sui generis....

Che cosa ti ha insegnato la sua parabola, se ti ha insegnato qualcosa?

Pi che altro posso parlarne come di un oggetto di studio: la Casati il senso estetico portato alle estreme conseguenze, che travalica tutto e tutti. Non ha mai investito in nulla, ha comprato solo oggetti e vestiti. Suo pap, Alberto Amman, era un cotoniere all?avanguardia, uno degli industriali pi grandi e illuminati dell?epoca, che per gli operai e i loro figli fece anche costruire una scuola. Ecco, la Casati, oltre al denaro, ha ?dissipato? anche questi ideali. Ed stata anche l?anti-Milano, l?antitesi vivente all?idea che il lavoro e la produzione debbano stare al centro della vita.

La descrivi come una figura ?titanica? e decadente. Ma il tuo libro cosparso di ironia. Come hai calibrato il tono del racconto?

L?ironia doveva starci, perch un personaggio troppo distante da noi. Ma volevo anche evitare la macchietta, perch la Casati fu comunque un personaggio strabiliante. Ecco: strabiliante la parola che riassume il personaggio.

Negli anni sei passata dai lavori solo a china all?acquerello de La Casati. Vuol dire che vuoi raccontarci qualcosa di diverso, oggi, rispetto alle storie di passaggio di Aida, Sophia e Gilla?

Con Gatti neri, cani bianchi alla Dargaud mi avevano chiesto di colorare le tavole. Per l c?era ancora l?inchiostro. Ne La Casati adopero una matita grassa e un acquerello pi sbiadito, meno denso: la resa visiva di un personaggio ?decadente?, in fondo, ad aver comportato questi cambiamenti, peraltro molto spontanei. Riflettendoci, con Gatti neri ho finito quello che avevo da dire sul passaggio esistenziale e sull?adolescenza.

LA CASATI, Rizzoli Lizard, 96 pp, cartonato, colore, 17 euro, in libreria dal 17 aprile 2013.

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